XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE DI RIABILITAZIONE DEL PATRIMONIO

ABSTRACT CONGRESSO

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XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE
DI RIABILITAZIONE DEL PATRIMONIO
La conservazione del patrimonio artistico,
architettonico, archeologico e paesaggistico
XIV CONGRESO INTERNACIONAL
DE REHABILITACIÓN DEL PATRIMONIO
La conservación del patrimonio artístico,
arquitectónico, arqueológico y paisajístico 2018
The XIV INTERNATIONAL CONGRESS
OF HERITAGE’S REHABILITATION
The conservation of artistic, architectural,
archaeological and landscape heritage
MATERA
18, 19, 20 GIUGNO 2018
ATTI
a cura di
VITO DOMENICO PORCARI

 

Premessa
Phd St. Arch.Vito Domenico Porcari
Architetto e Ph.D. candidate in Cities
and Landscapes presso il DiCEM dell’Unibas
L’incontro organizzato con cadenza biennale dal CICOP, Centro
Internazionale per la Conservazione del Patrimonio, giunto alla sua
XIV edizione, si svolge quest’anno a Matera, città patrimonio dell’UNESCO
dal 1993 e nominata Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Per diversi anni Matera ha avuto un ruolo marginale nel quadro generale del
Mezzogiorno d’Italia, soprattutto a causa della comune condizione di povertà
in cui versava il Meridione negli ultimi secoli, diventando così città simbolo
del cosiddetto ridotto sviluppo urbano del Mezzogiorno.
Matera, invece culla della civiltà rupestre, è il luogo dove la natura urbana della
città trova la sua massima espressione all’interno dei Sassi, la cui morfologia
ha reso possibile la sopravvivenza dell’uomo per secoli.
Per tali motivi la città di Matera, come quasi tutti i centri abitati della Basilicata,
riesce a cogliere in pieno l’essenza e la natura dei temi propri del congresso, i
quali si pongono in perfetta sinergia con le peculiarità proprie della città che,
con i suoi caratteri formali, tecnologici e materici, connota la sua origine nella
propria storia.
Naturalezza e spontaneità si riflettono in tutte quelle architetture che hanno
fatto la “storia costruita” in Basilicata. La mano dell’uomo ha antropizzato
parti di territorio, arroccandosi su colli e montagne o nelle valli, scavando e
costruendo, “di-segnando” il territorio appunto con segni che sono rimasti
nel tempo.
La coscienza di un territorio consapevole di un valore nascosto e ben conservato
nel suo passato, che si appropria di Memoria e Paesaggio ricostituendolo in
nuove architetture che di tale realtà si ri-appropriano.
Il patrimonio architettonico della Basilicata è stato anche fortemente
caratterizzato dalla sperimentazione del “Moderno”, dalle applicazioni dei
primi del ‘900 nei manufatti di ’architettura specialistica diffusi sul territorio’
a quelle nell’ambito delle straordinarie operazioni di Bonifica e Riforma
Fondiaria che negli anni ’50 dello stesso secolo hanno avuto il loro più ampio
sviluppo.
Da qui è possibile definire come il Patrimonio Costruito del passato

rappresenta una testimonianza del procedere delle civiltà che nel corso dei
secoli lasciavano attraverso di esso le tracce del modo di abitare e trasformare
l’ambiente naturale. Dall’osservazione prima, e dalla conoscenza poi del
costruito storico, si possono programmare congrui interventi atti a risanare,
recuperare e rendere nuovamente fruibili luoghi e spazi del passato. Affinché
questa volontà di recuperare il passato venga attuata con efficacia e coerenza
culturale, è necessario acquisire una conoscenza dettagliata dei materiali e
delle tecniche costruttive non solo delle singole emergenze, ma di tutto quel
“patrimonio costruito”.
La qualità dello spazio architettonico costruito acquista oggi un ruolo
fondamentale in tutte le operazioni di recupero e riconversione di aree
urbanizzate in ambiti fortemente caratterizzati.
Il recupero del patrimonio edilizio esistente, intrinsecamente racchiude in
se l’insieme degli interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla
ricostruzione ed alla migliore utilizzazione del patrimonio stesso.
Con l’operazione di recupero si vuole aggiungere ulteriore valore all’oggetto
su cui si interviene mediante una riacquisizione delle condizioni originarie
in parte perdute, o di dettagli che sono altrimenti coperti dalle stratificazioni
depositate sulle opere, in modo da salvare l’oggetto dalla distruzione attraverso
un ri-utilizzo e una ri-funzionalizzazione dello stesso.
Qualsiasi procedura e tecnica di recupero e restauro del patrimonio esistente
non può prescindere dalla conoscenza dei materiali e della tecnologia
costruttiva impiegati per la realizzazione dell’opera architettonica sulla quale
sorge la necessità di intervenire.
Il dibattito sulle metodologie di intervento se in passato si basava
prevalentemente sull’efficacia delle stesse, oggi, dopo decenni di applicazioni,
sperimentazioni e verifiche, si è arricchito di un nuovo tema, quello della
compatibilità fisica, chimica e strutturale con il manufatto esistente.
In conclusione possiamo affermare come si sia progressivamente riconsiderata
la città esistente, riscoprendo non solo la possibilità di evitare la distruzione
di risorse di principale rilevanza, connessa con la perdita di edifici spesso
doppiamente interessanti per il loro valore culturale ed economico, ma anche
le sorprendenti capacità di risposta alle emergenti richieste della società. Si è
andata così sempre più affermando una tendenza alla centralità insediativa
che ha posto la necessità di recuperare, conservare e riqualificare, con specifici
criteri e metodologie di intervento, edifici e parti di città, specie se caratterizzati
da particolari valori storici.

Presentazione
Prof. Arq. María Arias Incollá
Presidente Ejecutivo Federación Internacional CICOP
A 25 años del Primer Congreso Internacional de Rehabilitación del Patrimonio
Arquitectónico y Edificación CICOP.
La Federación Internacional de centros CICOP celebra cada dos años, desde
1992 , este congreso que sirve de cita a expertos y profesionales de todo el
mundo en el campo de la Conservación y Rehabilitación del Patrimonio Cultural.
En la línea de la Cooperación Internacional que vienen desarrollando
los CICOP de cada país, este congreso alterna su lugar de realización entre
América, Europa y África.
El primer Congreso celebrado en Canarias en 1992 supuso el inicio del proyecto
del Centro Internacional para la Conservación del Patrimonio, y la
oportunidad de ubicar la sede central de la Federación CICOP en las Islas
Canarias, como punto de encuentro y puente cultural entre América Latina,
Europa y el continente africano.
Destacados especialistas de diferentes países se reúnen cada dos años para
compartir su conocimiento y sus experiencias sobre la conservación, difusión,
gestión del patrimonio cultural y sobre los desafíos que esta áreas de trabajo
plantean.
Uno de los objetivos es socializar proyectos e investigaciones científicas en
distintos campos de actuación : criterios implementados en procesos de conservación
y salvaguardia del patrimonio natural y cultural desde la contemporaneidad;
promover las buenas prácticas para el registro, la documentación
y la gestión de la información del patrimonio cultural; así como analizar e
intercambiar conocimientos y experiencias sobre los actuales desafíos que
tienen los actores involucrados en los procesos de patrimonialización de las
tradiciones vivas, esto es el campo del patrimonio inmaterial.
Estos congresos son espacios de intercambio y reflexión donde se debate
sobre políticas culturales, fomación, nuevas tecnologías, gestión pública y privada
del patrimonio tanto material como inmaterial, entre otros.
Se trata de una magnífica oportunidad para destacar el papel que le cabe a
la tarea interdisciplinaria y a la necesidad de articular con la Sociedad Civil.
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CONGRESOS REALIZADOS
– Tenerife (España) 1992
– Mar del Plata (Argentina) 1994
– Granada (España) 1996
– La Habana (Cuba) 1998
– Florencia (Italia) 2000
– San Bernardino(Paraguay) 2002
– Yaiza (España) 2004
– Buenos Aires (Argentina) 2006
– Sevilla (España) 2008
– Santiago de Chile (Chile) 2010
– Cascais (Portugal) 2012
– Baurú (Brasil) 2014
– Tetuán (Marruecos) 2016
El XIV Congreso Internacional de Rehabilitación del Patrimonio que se realiza
este año en la ciudad de Matera,fue organizado por un equipo de profesionales
del CICOP Italia, liderado por su presidente, Prof.Agostino Catalano,
al cual la Federación internacional le agradece y le reconoce el enorme compromiso
asumido.
Las mas de 170 ponencias recibidas, refuerzan la necesidad de intercambiar
proyectos y experiencias para el mutuo enriquecimiento de la comunidad
científica y académica que compone la Federación Internacional.
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Presentazione
Agostino Catalano
Presidente CICOP per l’Italia
È con grande piacere che accogliamo gli amici dei CICOP nazionali sparsi nel
mondo ed i colleghi che partecipano al congresso. E’ un evento che coinvolge
studiosi e operatori in tutti i settori della conservazione e del restauro
ognuno per la sua specializzazione e con l’esperienza derivata dall’operare
direttamente sul patrimonio culturale mondiale. In questi ultimi anni i
congressi sulla conservazione dei beni architettonici, artistici, archeologici e
paesaggistici sono stati e sono numerosi a testimonianza che le analisi e le
proposte operative e scientifiche non sono mai esaustive per un settore così
importante. Si può legittimamente affermare come i problemi di conservazione
e manutenzione superino di gran lunga quelli per la nuova progettazione in
funzione anche di un ambiente sempre più aggressivo che minaccia il degrado
e la conservazione del patrimonio culturale che può condurre all’oblio del
passato. Ma è anche vero che le ricerche sui materiali e sulle tecniche innovative
consentono di avere una fondata speranza per invertire una tendenza che
ha necessariamente bisogno dell’appoggio dei governi e delle istituzioni. In
particolare, le nanotecnologie possono essere un concreto e valido aiuto
per raggiungere livelli prestazionali necessari anche e soprattutto ai fini della
sicurezza sismica che tanti danni al patrimonio costruito provoca oltre le vite
umane perse. E ci sia consentito di pensare che la maggiore vulnerabilità resta
quella degli edifici in calcestruzzo armato del XX secolo ormai storicizzati.
Proprio per tale motivo il convegno CONCRETE organizzato con cadenza
biennale dal corso di Architettura tecnica dell’Università del Molise coincide
in questa occasione con una sessione del congresso. Allo stesso modo si è
programmata la sessione sui beni immateriali la cui valorizzazione e tutela ha
occupato molti studiosi in questi recentissimi anni.
Intendo ringraziare di vero cuore tutti i componenti del Centro italiano che
con me hanno condiviso le fatiche e gli oneri dell’organizzazione avendo
il solo obiettivo del piacere della discussione scientifica ma soprattutto di
accogliere al meglio possibile gli ospiti nella meravigliosa città di Matera,
capitale della cultura per il 2019, che costituisce il più efficace esempio di come
la valorizzazione del patrimonio culturale locale possa condurre al riscatto da
una condizione che fino a qualche decennio fa sembrava irreversibile.

Infine, un sincero ringraziamento all’amica e collega Prof. Antonella Guida
della Università della Basilicata per tutti i consigli e le indicazioni per rendere
possibile l’evento. Allo stesso modo un particolare ringraziamento all’Arch.
Biagio Lafratta, della locale Sovrintendenza, per la disponibilità dimostrata e
al Prof. Saverio Vizziello, Direttore del Conservatorio, per l’organizzazione
del concerto finale del congresso.
Chiudo queste brevi note con il particolare piacere di avere riscontrato la
partecipazione di tanti giovani, neo laureati, dottorandi o dottori di ricerca,
assegnisti, che ci danno la certezza di un futuro per la disciplina. Come ebbe
a dire il fisico Richard Feynman annunciando nel 1959 la scoperta delle
nanotecnologie “…c’è tanto spazio là in fondo…”. Grazie ragazzi.
Matera, giugno 2018